Storie di una collezione.
La prima collezione di mobili iBarzaghi, disegnati da Monica Ferrigno e Carlo Dameno è articolata in cinque temi o “storie”: Charles, Mies, Otto, Capitello e Giardino d’inverno. Tutti i pezzi della collezione sono stati concepiti per valorizzare il legno e la lavorazione tipica brianzola, un modus operandi più vicino al mondo della scultura che non a quello delle falegnamerie. Un tipo di lavorazione derivante dalla sempre più rara abilità manuale degli artigiani di un tempo non disgiunta dall’utilizzo delle più moderne macchine industriali.
Recuperando l’iconografia del mobile tradizionale brianzolo ma guardandolo con un occhio contemporaneo, ne è stata valorizzata l’essenza. La forma è in realtà pura conseguenza della funzione. Sono stati esaltati i particolari costruttivi, lo scheletro di sedie e tavoli è diventato il punto focale e la vera bellezza di tutta la collezione che si articola nelle cinque serie, o “storie”, perché dietro ogni progetto c’è un racconto che si aggiungerà alla storia dell’Azienda. I giunti, i punti di incontro delle diverse parti del mobile sono i veri protagonisti poiché consentono di comprendere immediatamente la grandezza di questi maestri. La collezione valorizza i punti forti del fare artigianale, ovvero la capacità di risolvere perfettamente tutte le problematiche tecniche che stanno dietro alla realizzazione di un mobile, un tavolo, una sedia.
Protagonista assoluto della collezione è il noce canaletto o noce americano (nome scientifico Juglans Nigra), una varietà di noce nativa del continente nordamericano ma diffusa anche in Europa. Tra le più pregiate e resistenti essenze al mondo, il noce canaletto è impiegato da sempre dai più grandi maestri artigiani presenti sul territorio italiano per realizzare mobili di qualità. La scelta di non utilizzare lacche o speciali verniciature è la conseguenza logica del progetto che ruota intorno al tema “naturalmente scelti”, leitmotiv dell’intera collezione. Materiale e forme naturali che scaturiscono da questa ricerca nelle radici della Brianza ma che guardano al futuro e ad un panorama internazionale.
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